Avviso! DAL 7 MARZO 2023, cambiano le modalità di accesso all'area riservata iscritti.
Per tutti i dettagli clicca qui.

Per tutti i dettagli

Avviso! Oggi, 11 MAGGIO 2023, l’AREA ISCRITTI e l’AREA AZIENDE potrebbero registrare dei rallentamenti per interventi di manutenzione straordinaria. Dalle ore 15.00 il servizio riprenderà il corretto funzionamento..

Per tutti i dettagli
Previdenza

Censis: il 65% dei giovani in pensione con meno di 1.000 €

Facebook
Twitter
LinkedIn

Un futuro a tinte fosche per i giovani italiani; è quello che emerge dai risultati della ricerca “L’eccellenza sostenibile nel nuovo welfare. Modelli di risposta top standard ai bisogni delle persone non autosufficienti” presentata a Padova, lo scorso febbraio.

Oggi, il 40% dei lavoratori dipendenti di età compresa tra i 25 e 34 anni ha una retribuzione netta media mensile che non supera i mille euro. E in molti si troveranno ad avere dalla pensione un reddito più basso di quello che avevano a inizio carriera.

Il Censis stima che il 65% dei giovani occupati dipendenti 25-34enni di oggi, avrà una pensione inferiore a mille euro, pur considerando avanzamenti di carriera medi assimilabili a quelli delle generazioni che li hanno preceduti.

E la previsione riguarda i più “fortunati”, cioè quei 3,4 milioni di giovani ben inseriti nel mercato del lavoro, con contratti standard.

La situazione, infatti, non sarà migliore per gli 890.000 giovani 25-34enni autonomi o con contratti di collaborazione e per gli oltre 2 milioni di “Neet”, cioè ragazzi che non studiano né lavorano.

Sistema contributivo e giovani: gli scenari



Il Censis ha analizzato anche le aspettative dei “millennials” (i giovani di 18-34 anni); il 53% pensa che la loro pensione arriverà al massimo al 50% del reddito da lavoro.

Con il sistema contributivo, come evidenziato anche dalle stime rilasciate dall’Inps nell’ambito dell’iniziativa “La mia pensione”, l’unica soluzione per avere una pensione migliore è lavorare fino ad età avanzata (come spiegato nel nostro articolo sul contributivo). Ma il mercato del lavoro lo consentirà?

L’occupazione dei giovani è crollata. In dieci anni, scrive il Censis, ci sono stati 1,8 milioni di giovani occupati in meno: – 10,7%.

Siamo passati, infatti, dal 69,8% di giovani tra i 25 e i 34 anni occupati del 2004, pari a 6 milioni, al 59,1% del 2014 (primi tre trimestri), pari a 4,2 milioni.

Sempre parlando di sistema contributivo: la pensione dipende dalla somma dei contributi versati durante la vita lavorativa. Maggiori saranno i contributi, maggiore sarà la pensione

In questo senso, com’è la situazione per i giovani italiani?

Anche in questo caso, non positiva. Il 61% dei millennials ha avuto finora una contribuzione pensionistica intermittente, perché sono rimasti spesso senza lavoro o perché hanno lavorato in nero. Pochi contributi versati, quindi, che si ripercuoteranno sulla pensione futura.

Scenario complesso: esistono soluzioni?



Se la situazione continua secondo queste dinamiche, ha concluso il Censis nel suo rapporto, i giovani precari di oggi diventeranno gli anziani poveri di domani.

Molti genitori, di fronte a questa situazione, si staranno chiedendo:
esistono delle “contromisure” per migliorare il destino previdenziale dei giovani?
La risposta è , e costa meno di un caffè.

VUOI DIRE LA TUA? Lascia il tuo commento sulla nostra pagina Facebook

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
ISTAT: A RISCHIO IL RICAMBIO GENERAZIONALE
PENSIONI, IN ITALIA LA SPESA PIÙ ALTA D’EUROPA
INPS: DAL 2016 AUMENTA L’ETÀ PER ACCEDERE ALLA PENSIONE
“BUSTA ARANCIONE”: I NUMERI IN VENETO
RAPPORTO INPS: IL 2014 SI CHIUDE IN PASSIVO
BOERI: I 5 PUNTI PER RIFORMARE LE PENSIONI

Articoli recenti

Scopri

Potrebbe interessarti anche…

Rendimenti Aprile 2023. Stabilità nell’incertezza.

Un anno di stretta monetaria sta testando la resilienza dei sistemi economici, con alcuni Paesi che rallentano ed altri in recessione tecnica. Nonostante ciò, le banche centrali continuano ad utilizzare uno stile guardingo, anche perché l’inflazione non pare ancora doma. Il contesto è nebuloso, ed ecco il paradosso dei mercati che, nell’incertezza, restano complessivamente stabili.

VENETO WELFARE DAY 2023: L’ESPERIENZA DI SOLIDARIETA’ VENETO

Si è concluso ieri il “Veneto Welfare Day”, le tre giornate dedicate alla promozione e alla cultura della Previdenza, della Bilateralità e del Welfare, che ha visto coinvolti oltre 60 operatori. Solidarietà Veneto ha partecipato all’iniziativa aprendo straordinariamente oltre 20 sportelli informativi dedicati, nei quali lo staff del Fondo ha incontrato più di 140 persone

VENETO WELFARE DAY – 3 GIORNI DI PREVIDENZA, BILATERALITA’ E WELFARE

16 -17 -18 maggio 2023: è ormai alle porte l’evento regionale che coinvolgerà centinaia di operatori sotto la bandiera del “Veneto Welfare Day”, tre giornate dedicate alla promozione e alla cultura della Previdenza, della Bilateralità e del Welfare aziendale e territoriale in Regione Veneto. Ed è direttamente sul territorio che Solidarietà Veneto troverà il suo

Scroll to Top