Il presidente dell’Inps, interventuto oggi alla presentazione del rapporto OCSE “Pensions at a glance 2015”, dipinge un futuro plumbeo per i trentenni italiani.
«Nell’ipotesi di un tasso di crescita del Pil dell’1% – ha dichiarato – molti dovranno lavorare anche fino a 75 anni, per andare in pensione, e avranno prestazioni mediamente del 25% più basse».
L’istituto ha infatti calcolato l’”importo medio comparabile“, che tiene conto del fatto che i giovani di oggi, andando in pensione più tardi, prenderanno la pensione per meno tempo, rispetto ai giovani di ieri.
Tenendo conto di questa differenza, l’importo medio della pensione di oggi risulta pari a 2.106 euro, contro i 1.593 euro stimati per il futuro; un quarto in meno.
Insomma, per chi oggi è nel pieno dell’attività lavorativa, «avremo problemi di adeguatezza» ha avvertito Boeri, aggiungendo che «si apre perciò il tema di una assistenza di base che protegga queste persone contro il rischio povertà”.
Per evitarlo? La “solita” ricetta: lavoro stabile e crescita economica.
Il numero uno dell’Istituto ha infatti concluso «se l’economia italiana non cresce almeno dell’1% all’anno e non c’è non un processo di maggiore stabilizzazione del lavoro, senza tutte le interruzioni che contraddistinguono spesso con i contratti temporanei o precari, ci potrebbero essere problemi molto seri in futuro».
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
BUSTA ARANCIONE: PARTENZA IN SALITA
“BUSTA ARANCIONE”: I NUMERI IN VENETO
COME SARÀ LA PENSIONE DI DOMANI?
PENSIONE INPS: COME FUNZIONA IL SISTEMA CONTRIBUTIVO
PENSIONI, RENZI: ALLO STUDIO RIFORMA, CON NUOVI PALETTI
PENSIONI, IN ITALIA LA SPESA PIÙ ALTA D’EUROPA
RAPPORTO INPS: IL 2014 SI CHIUDE IN PASSIVO
POLETTI: PENSIONI FLESSIBILI PER AGEVOLARE I GIOVANI
BOERI: I 5 PUNTI PER RIFORMARE LE PENSIONI