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Previdenza

Boeri: per la flessibilità no a soluzioni parziali

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A proposito di flessibilità, nella sua relazione illustrativa, Boeri ha lanciato un avvertimento: «sarebbe paradossale che il confronto in atto fra Governo e sindacati sulla flessibilità in uscita si concludesse ancora una volta con interventi estemporanei e parziali».

I lavori del “cantiere pensioni” viaggiano a pieno ritmo. Concluso il primo giro di consultazioni con le parti sociali, il Governo è concentrato, infatti, anche su nuove opzioni che consentano un’uscita flessibile dal mondo del lavoro.

In questo ambito, il Presidente Inps ha ribadito il sostegno a soluzioni che introducano maggiore flessibilità: «da una parte, l’uscita flessibile dal mercato del lavoro può permettere a molte persone di dedicare più tempo alla loro famiglia. Dall’altro può facilitare l’ingresso nel mercato del lavoro dei giovani rendendoli indipendenti prima».

Sul tavolo del Governo le ipotesi sono due: APE (anticipo pensionistico) e RITA (Rendita Integrativa Temporanea anticipata).

Rispetto alla prima, l’anticipo pensionistico, Boeri evidenzia alcune perplessità: «non si può negare che rate ventennali di ammortamento di un prestito pensionistico costituiscano una riduzione pressoché permanente della pensione futura».

Per questo motivo, grande attenzione dovrà essere dedicata all’informazione: «è fondamentale – ha dichiarato il numero uno dell’Inps – assicurare che tutti coloro che potranno un domani esercitare opzioni di uscita flessibile siano in grado di capire fino in fondo le implicazioni delle loro decisioni»

«Noi ce la metteremo tutta – ha concluso – con aggiustamenti del programma “la mia pensione” e con l’invio delle “buste arancioni“. Ci aspettiamo altrettanta attenzione da chi, politici e soprattutto sindacati, dovrà alla fine presentare le varie opzioni ai lavoratori».

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