«Le nostre proposte sono attuabili da subito e vogliono rendere il sistema più equo».
Queste le parole del Presidente INPS Tito Boeri alla presentazione del Rapporto annuale dell’INPS 2014, tenutasi l’8 luglio nella sala della Regina a Montecitorio alla presenza del Ministro Poletti e del Capo dello Stato Mattarella.
Il progetto, ha precisato, è stato formulato «non per esigenze di cassa, ma ricercando maggiore equità, tanto fra le generazioni diverse che all’interno di ciascuna generazione».
La bozza «sottoposta all’attenzione dell’esecutivo» si articola in 5 punti: flessibilità in per accedere alla pensione, una rete di protezione sociale per gli over55, unificazione delle posizioni assicurative (con la fine delle ricongiunzioni onerose), armonizzazione dei tassi di rendimento e nuove opportunità di versamenti perché “non si va in pensione, ma si prende la pensione”.
Flessibilità
Come preannunciato nel nostro articolo dei giorni scorsi, per quanto riguarda la flessibilità in uscita, la bozza prevede di spalmare il montante accumulato nel corso della vita lavorativa in relazione all’età di uscita e alla speranza di vita residua.
In sostanza, l’assegno sarà più basso per chi deciderà di incassarlo prima. È questa la «flessibilità sostenibile» presentata da Boeri che può «permettere a chi ha in mente di dedicare meno tempo al lavoro a fine carriera di farlo, senza per questo gravare sulle generazioni future»
Protezione sociale per gli over 55
L’altro punto della proposta di riforma è la protezione sociale per gli over55: «il primo passo verso l’introduzione di quella rete di base, di quel reddito minimo garantito che oggi manca nel nostro Paese» ha spiegato Boeri.
Così facendo si potrà superare «un vizio d’origine del sistema contributivo: non prevedere prestazioni minime per chi non ha altri redditi e ha accumulato un montante contributivo troppo basso per garantirsi una pensione al di sopra della soglia di povertà».
“Pensioni d’oro” e vitalizi
Nella proposta dell’INPS attenzione anche alle “pensioni d’oro” e ai vitalizi. Sulle prime, Boeri ha dichiarato: «crediamo sia giusto chiedere a chi ha redditi pensionistici elevati, in virtù di trattamenti molto più vantaggiosi di quelli di cui godranno i pensionati del domani, un contributo al finanziamento di uscite verso la pensione più flessibili».
Per quanto riguarda i vitalizi, invece, la richiesta è di maggiore trasparenza: «i vitalizi dei parlamentari sono stati sottratti alle riforme previdenziali degli ultimi 25 anni. È auspicabile che Camera e Senato rendano pubbliche le regole che sono state alla base di vitalizi».
Oggi, infatti, non sono disponibili tali regole e di conseguenza non è possibile « svolgere delle comparazioni con il trattamento riservato altri pensionati».
Durante la Relazione, il Presidente Boeri ha fornito anche i numeri sullo stato di salute dell’INPS, a cui dedicheremo il nostro prossimo approfondimento.
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