Presentato lo scorso 30 aprile in una curiosa concomitanza con l’Assemblea dei delegati di Solidarietà Veneto, il progetto “la mia pensione” è attivo dal primo maggio e permette, ai lavoratori dipendenti del settore privato under 40 e con almeno 5 anni di contribuzione, di simulare (utilizzando l’apposito PIN) quale sarà l’importo dell’assegno pensionistico futuro.
Ma perché solo ora, dopo vent’anni, parte questa iniziativa?
Il Presidente dell’Inps lo ha spiegato chiaramente, riprendendo il concetto di “ignavia” già espresso in altre occasioni, durante la conferenza iniziale della Giornata Nazionale della Previdenza 2015, che quest’anno si svolge a Napoli.
«In questi vent’anni i governi che si sono succeduti non hanno voluto dare questa informazione – ha dichiarato il Presidente Inps – temendo che questa informazione avrebbe scatenato reazioni forti da parte dei contribuenti che li avrebbero penalizzati sul piano elettorale.
«Questa è un’ignavia di Stato molto grave – ha proseguito – che ha impedito a generazioni di contribuenti cautelarsi e prendere in mano il proprio futuro».
Il progetto dell’Inps
Il progetto è serio: punta a raggiungere nel corso del 2015 circa 17.800.000 soggetti iscritti al Fondo pensione lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri, e alla Gestione separata. La totalità dei lavoratori si stima verrà raggiunta entro un anno e mezzo.
Durante la conferenza stampa di presentazione, il Presidente Boeri ha ricordato che dal 1996, anno di entrata in vigore del sistema contributivo (“riforma Dini”), non è stata fatta alcuna campagna di informazione: «era prevista dalla Riforma stessa, la possibilità di informare i lavoratori rispetto a come i contributi avrebbero influenzato le loro pensioni future».
Prima della Riforma degli anni ’90, bastava pianificare la fine della propria carriera lavorativa, perché era proprio “la fine” che determinava l’assegno pensionistico.
«Con il passaggio al sistema contributivo – ha precisato Boeri – conta moltissimo l’inizio della carriera, i primi anni di contribuzione sono fondamentali nel determinare il futuro previdenziale».
«Con questa iniziativa – ha concluso – speriamo che i cittadini vengano a chiederci informazioni e che diventino protagonisti riprendendo in mano il loro futuro. Informare i cittadini è il compito principale di un grande ente previdenziale, come l’Inps».
Come funziona?
Noi lo abbiamo provato; nei prossimi giorni scopriremo come è andata… continua a seguirci.
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