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RECORD DI ADESIONI E NUOVA PRESIDENZA AL CENTRO DELLA 47^ ASSEMBLEA DI SOLIDARIETA’ VENETO

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Venerdì scorso, 5 maggio 2023, si è svolta la 47^ Assemblea dei soci di Solidarietà Veneto, fondo pensione regionale, dedicata all’approvazione del Bilancio 2022 e al rinnovo del Consiglio di Amministrazione, al termine del mandato triennale presieduto da Domenico Noviello.

I delegati, dopo la “plenaria” del mattino, si sono intrattenuti nel pomeriggio per discutere insieme al prof. Mario Padula (Ordinario di Economia Politica, Università Ca’ Foscari, Presidente Covip – Commissione di Vigilanza sui fondi pensione negli ultimi sette anni) delle complessità che caratterizzano lo scenario attuale, fortemente impattato dagli strascichi di un anno di conflitto in Ucraina, dalle tensioni speculative su energia e materie prime, dall’inflazione e dal progressivo rialzo dei tassi che le banche centrali hanno deciso di attuare per contenerla.

IL BILANCIO 2022

Il 2022 si conferma un anno record nel numero di adesioni. L’andamento positivo prosegue nel 2023, così che gli associati superano già quota 140.000.

Nella stagione dei ribassi finanziari, Solidarietà Veneto registra il record nella raccolta delle nuove adesioni. Gli associati, a fine 2022, sono 137.810 (+15,04% rispetto al 2021). Molte le iscrizioni di giovani e giovanissimi , con il Fondo che si consolida nell’apprezzamento nonostante il complicato contesto. In crescita anche le aziende associate, 17.130 a fine 2022.

Il patrimonio del Fondo, somma delle posizioni individuali degli iscritti, si attesta a fine 2022 a 1,811 miliardi di Euro. Per la prima volta in 33 anni si registra una riduzione rispetto all’anno precedente (-2,57%), che riflette con chiarezza l’andamento negativo dei mercati finanziari (azionari e obbligazionari): la riduzione, tuttavia, è inferiore rispetto a quella della previdenza complementare nel suo complesso (-3,6%) e al -6,5% dei soli fondi negoziali (dati Covip).

Nel primi mesi del 2023 il fondo pensione regionale continua a crescere, superando le 140.000 iscrizioni. Le aziende associate sono quasi 19.000. Salgono anche le nuove contribuzioni incassate (112 milioni di euro).

MERCATI E RENDIMENTI

Il 2022 lascia uno scenario instabile, nel quale tuttavia i mercati reagiscono positivamente. Interessanti le prospettive per chi si orienta al lungo termine

Il 2022 stride rispetto all’andamento positivo che ha contraddistinto la gestione finanziaria di Solidarietà Veneto nell’ultimo decennio. I gestori selezionati, nonostante una complessiva capacità di superare o avvicinare i rispettivi benchmark di riferimento, non sono riusciti a sottrarsi all’andamento negativo dei mercati finanziari, che riflette la straordinaria instabilità del contesto macroeconomico e geopolitico. Sulle performance pesa, oltre ai ribassi dei mercati azionari, la mancata compensazione che di regola ci si attenderebbe dalle obbligazioni.

Ereditiamo questo fenomeno dal lungo periodo dei tassi bassi” dichiara il direttore generale di Solidarietà Veneto Paolo Stefan. “il lascito dell’ “annus horribilis” è quindi ricco di incertezze, ma anche di opportunità, specie per chi si orienta al lungo termine: con il rialzo dei tassi i titoli obbligazionari rendono di più, offrendo vantaggio a chi è avverso al rischio oppure non può contare su orizzonti temporali lunghi. Con un più elevato costo del denaro, inoltre, assieme alla frenata dell’inflazione, possiamo prefigurare un andamento dei mercati azionari più equilibrato, in quanto non sovralimentato dai flussi di denaro degli anni passati, e che vorremmo pure maggiormente correlato con l’economia reale. Forse, tenuto conto di tutto ciò, la parola chiave per la finanza del futuro prossimo potrebbe essere: “sostenibilità”.

Nei primi quattro mesi del 2023, pur in un contesto di incertezza e nonostante la crisi del settore bancario -assicurativo, i mercati reagiscono, così che tutti e quattro i comparti di Solidarietà Veneto registrano performance positive. In testa il “Dinamico”, che supera il 3% di rendimento netto. Un recupero che tiene a distanza la rivalutazione del TFR che, dopo la fiammata del 2022, perde forza in proporzione alla frenata dell’inflazione.

Consulta il Bilancio 2022 in versione integrale.

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