Welfare integrato e sviluppo del territorio; sono questi, per il Presidente di Confindustria Veneto Zuccato, i capisaldi per la crescita di Solidarietà Veneto.
Buongiorno Presidente, come descriverebbe, con un aggettivo, il percorso di Solidarietà Veneto dal 1990 ad oggi?
Gli aggettivi che vorrei utilizzare sono due: coraggioso e innovativo. Un percorso coraggioso perché il Fondo è nato da un atto di coraggio. Nel 1990 il dibattito sulla previdenza complementare era centrato solo sui fondi nazionali e quasi nessuno immaginava uno spazio per quelli regionali.
E invece il tempo ha dato ragione al coraggio di allora. L’esperienza regionale si è dimostrata in grado di rispondere con velocità e puntualità alle esigenze degli iscritti, è dinamica, snella, senza costi inutili; insomma è vincente.
Un percorso innovativo perché in 25 anni Solidarietà Veneto è sempre stato un passo avanti, introducendo per primo soluzioni nuove a vantaggio di lavoratori e imprese. Due esempi per tutti: il multicomparto e gli investimenti a focus geografico che differenziano e moltiplicano le possibilità di investimento.
Quale futuro immagina per Solidarietà Veneto?
Solidarietà Veneto dovrà diventare sempre più un vero e proprio strumento di welfare per lavoratori ed aziende, non un semplice contenitore che raccoglie ed impiega denaro.
Vedo all’orizzonte due sfide. La prima è quella di svolgere appieno il ruolo di investitore istituzionale in grado di dare un contributo significativo allo sviluppo del territorio. Mi riferisco al tema degli investimenti territoriali per sostenere il nuovo manifatturiero veneto e l’infrastrutturazione del territorio a tutto vantaggio della competitività di quest’area del Paese.
La seconda sfida è la capacità di continuare ad essere un fondo con soluzioni su misura per ciascun iscritto. I nostri aderenti hanno un nome ed un cognome, ciascuno con una storia ed esigenze diverse. Il recente impegno di Solidarietà Veneto sulle prestazioni accessorie, ad integrazione di quelle previdenziali, va proprio in questa direzione.
Quale sarà il ruolo di Confindustria Veneto nei prossimi 25 anni di attività di Solidarietà Veneto?
Confindustria Veneto ha aderito al Progetto della previdenza complementare regionale nel 1997. All’inizio non è stato facile; abbiamo dovuto resistere e dimostrare che ci credevamo davvero.
Oggi, a 18 anni dal nostro ingresso e a 25 dalla nascita del Fondo, la nostra convinzione ed il nostro entusiasmo sono ancora più forti perché abbiamo potuto toccare con mano la bontà dell’idea e l’utilità dello strumento negoziale. Per questo, continueremo ad impegnarci nella promozione del Fondo non solo verso le aziende e i lavoratori, ma anche verso il decisore pubblico.
Non dobbiamo infatti dimenticare che la nostra Regione è stata la prima in Italia a dotarsi, nel 2007, di una specifica legge sulla previdenza complementare, dimostrando una sensibilità e lungimiranza che fanno ben sperare per il futuro.