Continuare a promuovere Solidarietà Veneto per perseguire uno scopo preciso: il bene dei lavoratori.
È questo il programma per il prossimo futuro tracciato dal Segretario Generale Uil Veneto, Gerardo Colamarco.
Buongiorno Segretario, come descriverebbe, con un aggettivo, il percorso di Solidarietà Veneto dal 1990 ad oggi?
Se non sembrasse un gioco di parole, l’aggettivo giusto sarebbe “previdente”. Perché oggi i fondi pensione sono decine, ma pochi hanno alle spalle la storia e l’esperienza di Solidarietà Veneto. Mi piace sempre ricordare le caratteristiche lo rendono unico: è stato il primo fondo pensione negoziale a carattere territoriale avviato in Italia. In una regione in cui il risparmio, la solidarietà e il mutuo soccorso erano alle basi della società, la scelta non poteva che essere azzeccata. E poi va apprezzata l’apertura al mondo del lavoro autonomo.
Quale futuro immagina per Solidarietà Veneto?
Un futuro di grandi sfide: la crisi che per 7-8 anni ha scosso l’Occidente ha lasciato strascichi pesantissimi. Inoltre, c’è un grande cambiamento demografico in atto: persone che vivono sempre più a lungo, giovani che non riescono a entrare nel mondo del lavoro. Sono dinamiche complesse, che richiederanno da parte di tutti le giuste misure per un giusto equilibrio di risorse tra le generazioni.
Quale sarà il ruolo della Uil del Veneto nei prossimi 25 anni di attività di Solidarietà Veneto?
La Uil Veneto è entrata relativamente da poco all’interno di Solidarietà Veneto: la nostra adesione risale al dicembre del 2006. Viviamo comunque il traguardo dei 25 anni come un auspicio a continuare a collaborare, per molto tempo, con un solo, preciso obiettivo: il bene dei lavoratori, che hanno bisogno di mettere in mani sicure e fidate il proprio futuro.