A pochi giorni dai festeggiamenti per il 28° compleanno del Fondo, facciamo un nuovo brindisi: ecco a voi i “primi” 15 anni del “Multicomparto” targato Solidarietà Veneto.
Era la fine del 2002 quando Solidarietà Veneto, adottava, primo fra i fondi pensione negoziali, lo schema multicomparto, avviando così un modello proattivo nella gestione delle politiche di investimento, che poi ha trovato conferma negli anni successivi con diverse innovazioni, quali l’approccio socialmente responsabile e l’investimento a focus geografico.
L’impostazione finanziaria, che si è modificata nel tempo, è sempre stata guidata da un forte senso di responsabilità nei confronti degli associati, a cui il Fondo ha voluto offrire, fin dalle origini, un ventaglio di alternative tali da adattarsi al meglio alle esigenze (propensione al rischio; aspettative di rendimento) di ciascuno.
Un atteggiamento che è la naturale risposta agli appelli della platea dei potenziali aderenti: il contatto diretto con i lavoratori, insegna che i modelli “calati dall’alto” non sempre sono graditi; meglio una scelta consapevole, frutto di una valutazione individuale, accompagnata eventualmente da una consulenza personalizzata a cura del Fondo.
I risultati ci rappresentano un quadro di positivo (vedi tabella) ottenuto tra l’altro con modesti livelli di volatilità.
Ai tre comparti (Prudente, Reddito e Dinamico) introdotti a fine 2002, si aggiunse, nel 2007, il Garantito TFR. Oggi, quindi, il potenziale aderente al Fondo regionale può scegliere fra quattro diverse opzioni e fra alcune combinazioni delle stesse:
Prudente
Un nome che incorpora da sempre l’esigenza di cautela. Nasce con un profilo obbligazioni / azioni 90% 10% e nel tempo si evolve, prima introducendo la gestione SRI (Investimenti socialmente responsabili) e poi la componente obbligazionaria a focus geografico, fino all’attuale asset allocation: 85% obbligazioni / 15% azioni. Il comparto ha beneficiato largamente del processo di ribasso dei tassi registrato degli ultimi anni. Anche in ragione di ciò vanta un invidiabile record: non ha mai registrato un annata con il segno “ – ”.
Reddito
Viene introdotto con una combinazione 80% obbligazioni – 20% azioni e, gradualmente, i buoni risultati fanno crescere l’apprezzamento verso questo profilo che, nel 2007 diviene il “più amato” dagli aderenti (quasi uno su due sceglie il Reddito). Gli sviluppi degli anni successivi (mandato a focus geografico) e i cambi di scenario finanziario, determinano una graduale variazione dell’asset allocation, fino all’attuale 75% obbligazioni / 25% azioni. Importante il passaggio avviato nel 2013, con l’attivazione degli investimenti diretti in economia reale (max 5% del patrimonio). Oggi il patrimonio del comparto sfiora i 600 milioni di Euro.
Dinamico
In fase di avvio le risorse venivano investite secondo la proporzione 55% obbligazioni – 45% azioni poi, nel 2013, vennero introdotte la gestione a focus geografico e l’investimento diretto in economia reale (max 5% del patrimonio). Ad oggi, la proporzione obbligazioni/azioni è 50% – 50%. Il comparto che, come si intuisce dalla denominazione, è caratterizzato da volatilità, nei 15 anni ha registrato risultati veramente molto buoni (superiori al 93% netto!), cancellando i ricordi della crisi Lehman Brothers (2008). Volatilità e rendimento: ecco perché il Dinamico è apprezzato dai più giovani (età media iscritti: 36 anni).
Garantito Tfr
Avviato nel 2007, e destinato principalmente agli iscritti più vicini al pensionamento o a tutti coloro che ricerchino una particolare protezione del proprio risparmio è, assieme al Dinamico (ma per motivi opposti), il comparto più apprezzato nell’attuale difficile scenario di tassi bassi. La sua caratteristica è riassunta nella stessa denominazione: offre la garanzia del capitale ed un rendimento minimo almeno pari alla rivalutazione del TFR.
Un’articolazione molto apprezzata, a cui si aggiungono il cosiddetto “Multiprodotto” (possibilità di destinare il TFR al comparto Garantito Tfr, scegliendo il Reddito o il Dinamico per le ulteriori contribuzioni) e la facoltà di modificare la propria scelta nel tempo (gratuitamente, ogni 12 mesi), con il cambio comparto (switch) che può riguardare tutta la propria posizione o può prevedere una allocazione differenziata fra quanto maturato nel passato e i versamenti futuri.
Tante possibilità da approfondire, in un solo fondo pensione. Il tuo.