Attenzione! Su Facebook qualcuno sta cercando di spacciarsi per Solidarietà Veneto. Non ci cascare. Noi non ti chiediamo il collegamento, non ti mandiamo messaggi privati per chiederti dati personali o proporti "strani" affari. Se ricevi una richiesta di collegamento segnala il profilo a Facebook e bloccalo.

Per tutti i dettagli

Avviso! Oggi, 11 MAGGIO 2023, l’AREA ISCRITTI e l’AREA AZIENDE potrebbero registrare dei rallentamenti per interventi di manutenzione straordinaria. Dalle ore 15.00 il servizio riprenderà il corretto funzionamento..

Per tutti i dettagli
Approfondimenti

Il futuro delle pensioni oltre “Quota 100”

Facebook
Twitter
LinkedIn

Le cronache politiche di questi giorni ci raccontano del progetto “Quota 100”, con cui il Governo permetterebbe di accedere alla pensione con 62 anni di età e 38 di contributi, 4 in meno rispetto alla “Legge Fornero”.

Fra le tante riflessioni possibili, il pensiero va innanzitutto all’instabilità del sistema previdenziale italiano: dagli anni ’90 si susseguono riforme fra loro non sempre coerenti, con evidenti squilibri fra prestazioni. Cosa si racconterà, ad esempio, a chi, nel 2017, è andato in pensione con quasi 42 anni di contributi?

C’è poi il tema dell’incertezza sul futuro, specie per i più giovani, che si chiedono quale prospettiva guiderà i futuri governi riguardo alle pensioni.

Infine, la questione “copertura economica”: lo squilibrio demografico (calo nascite – invecchiamento popolazione) mette a dura prova il nostro sistema previdenziale; a meno che non si vogliano alzare i contributi o aumentare il debito pubblico, sembrerebbe inevitabile abbassare l’importo della pensione, oppure innalzare l’età pensionabile.

Parlando di lavoro si intravede poi, ambiguo e strisciante, un aspetto ulteriore: quale “valore” diamo al lavoro e, dunque, alla nostra stessa esistenza?

Attraverso il lavoro (e non tramite rendite o sussidi) il cittadino acquisisce dignità, fa qualcosa di utile per sé stesso e per la collettività. Ora, sembra qui che lo scopo della nostra vita sia quello di… scappare dal lavoro prima possibile, andando in pensione: un paradosso.


Certo, non si discutono le situazioni gravose (…“precoci”, “usuranti”, ecc.) sulle quali anzi, data la carenza di risorse, andrebbe concentrata l’attenzione e, in generale, non potrebbe essere più utile qualche forma di flessibilità, che svincoli l’uscita dal mondo del lavoro dalle novecentesche rigidità assicurando, al contempo, maggiore attenzione alla libertà individuale?

Gli interventi sul sistema pensionistico dovrebbero ripartire proprio da qui: flessibilità delle prestazioni e buona gestione del fattore “tempo”; in sintesi, dalla qualità della vita di ciascuno.

In effetti, mentre politica e media si focalizzano su “quota 100”, tanti italiani (pensionati di domani e dopodomani) mettono da parte qualche risparmio per la loro “terza età”. Vogliono essere liberi di programmare il loro futuro, con consapevolezza e responsabilità, convinti che sarebbe poco lungimirante farlo dipendere solo dallo Stato.

Alcuni utilizzano il risparmio tradizionale, altri i Fondi Pensione che, dal 1993, permettono di integrare la pensione pubblica e che oggi, attraverso la “R.I.T.A.” (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata), consentono di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro.

Risposte concrete per chi ha il coraggio di pianificare.

Tuttavia, poiché si parla d’altro, è lecito chiedersi: in quanti se ne sono accorti?

VUOI DIRE LA TUA? Lascia il tuo commento sulla nostra pagina Facebook

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
GIOVANI: PENSIONI PROSSIMA BOMBA SOCIALE. SOLUZIONI?
GLI ITALIANI RISPARMIANO DI PIU’, MA NON PER LA PENSIONE
PENSIONE CONTRIBUTIVA PER I GIOVANI

Scopri

Potrebbe interessarti anche…

Solidarietà Veneto: 35 anni di futuro. Dialoghi e prospettive sulla previdenza di domani

Il 6 maggio 2025 è una data da segnare in agenda: al Move Hotel di Mogliano Veneto (TV), Solidarietà Veneto celebra 35 anni di attività con un evento speciale dedicato alla previdenza complementare. Una mattinata di confronto pubblico e un pomeriggio istituzionale per riflettere sui traguardi raggiunti, affrontare i temi chiave del presente e guardare

Marzo 2025: la volatilità torna protagonista

Dopo mesi di crescita, i mercati globali segnano il passo, soffrendo le tensioni geopolitiche internazionali e l’inedita “guerra dei dazi”. A sbandare sono soprattutto il settore hi-tech USA e la divisa statunitense. Il quadro, ancora in evoluzione, riporta l’attenzione del risparmiatore sul rapporto fra rischio–rendimento e orizzonte temporale. In questi giorni abbiamo partecipato a diverse

Blade Runner – sul filo del rasoio

Un mese di transito che vede soffrire il principale driver di rendimento degli ultimi anni: le azioni hi-tech USA. Non è chiaro se il rallentamento, peraltro compensato dalla ripresa dei titoli obbligazionari statunitensi, avrà code anche nelle settimane a venire. Forti dubbi sull’andamento prospettico ci vengono anche dall’osservazione di uno scenario sempre più intricato, con

Torna in alto