Terzo mese consecutivo di crescita per i rendimenti dei quattro comparti di Solidarietà Veneto. Nell’anno dei saliscendi, si consolidano quindi le performance positive messe a segno al termine del primo semestre. Una buona notizia, che matura tuttavia nel contesto di forte incertezza più volte rappresentato nei mesi scorsi.
Nel movimentato “palcoscenico finanziario 2025”, fra i tanti dubbi, c’è pure una certezza: il protagonista assoluto della piece – piaccia o non piaccia – è certamente Donald Trump. Il Presidente degli Stati Uniti d’America, con i suoi toni spesso iperbolici, ha dominato la scena anche nel mese di luglio, impegnato nella complicata gestione della politica economica interna USA e nella definizione dei rapporti commerciali con le altre grandi economie planetarie (aspetto strettamente collegato al primo).
Il “metodo” del tycoon spesso ci sorprende e rischia in realtà di mettere in secondo piano ciò che più ci interessa: il “merito”. Sforzandoci di guardare oltre, ritorniamo dunque su una questione importante, che in futuro avrà certamente impatti su tanti aspetti del nostro quotidiano, compreso il risparmio: il ruolo degli USA, quale baricentro economico–politico dell’occidente “sviluppato”.
Sotto pressione per la concorrenza crescente di altre potenze, Cina in primis, e gravata da un debito pubblico sempre più ingombrante, la potenza a stelle e strisce viene sempre più percepita come un “gigante in affanno”. In questa complicata situazione il Presidente Trump vorrebbe che i tassi di interesse fossero più bassi, così da stimolare l’economia interna e alleggerire il costo del debito. La Federal Reserve, tuttavia, non sembra intenzionata a cedere, preoccupata dalle spinte inflazionistiche. In parallelo, il Congresso USA ha approvato a luglio il cosiddetto Big Beautiful Bill, un pacchetto fiscale a favore delle imprese e dei redditi più elevati, compensato da tagli al welfare. La misura, pensata per stimolare la crescita, genererà però nuovo debito: un fardello sempre più pesante, che accresce i timori sulla sua sostenibilità, persino quando a reggerlo è la prima economia del pianeta. E se lo scenario dovesse deteriorarsi? I dubbi aprono al dibattito circa la fattibilità di una graduale “de-dollarizzazione” della finanza mondiale: anche al recente vertice BRICS di Rio de Janeiro, pur in assenza di Putin e Xi Jinping, è stata approvata una dichiarazione congiunta focalizzata tra l’altro a ridurre la dipendenza dal dollaro.
Nell’insidioso scenario, la valuta americana, in controtendenza rispetto al trend che si osserva da inizio anno, si è tuttavia rafforzata, favorendo anche il buon risultato dei comparti di Solidarietà Veneto. Fra le possibili motivazioni vi è forse l’esito dei negoziati USA – UE sui dazi, sfociati in un accordo che molti hanno giudicato sfavorevole al Vecchio Continente. Anche le borse pare confermino questa lettura, dato che gli indici USA a luglio hanno registrato performance migliori rispetto a quelli europei.
Insomma… nonostante tutto, i mercati azionari sono in progressione e i rendimenti dei comparti crescono. E tutto questo mentre le tensioni geopolitiche a livello internazionale non si placano, con la drammatica situazione di Gaza e il perdurare del conflitto in Ucraina. I più ottimisti interpretano questo “ossimoro finanziario” come il segnale che gli operatori di mercato intravedano un possibile miglioramento dello scenario. Oppure semplicemente l’attenzione della finanza potrebbe essere rivolta altrove: magari proprio alle vicende statunitensi che, complice il Trump Style, hanno messo momentaneamente all’angolo quello che fino a un paio d’anni fa era considerato il principale fattore di rischio per la finanza mondiale nel lungo periodo: il cambiamento climatico.
Nel mezzo di tanto scompiglio, il rischio del disorientamento, specie nel breve periodo, non manca. Così, anche di fronte a risultati finanziari mensili positivi, che accogliamo con soddisfazione, è comunque importante indirizzare altrove la nostra attenzione. È infatti nel lungo periodo che si misura l’efficacia della previdenza complementare: un orizzonte in cui, alla luce dei molteplici fattori di rischio appena citati, è importante adottare un approccio fortemente diversificato.
Cogliamo quindi l’occasione per evidenziare la buona performance messa a segno nel 2025 e, in particolare, nel mese di luglio, dal portafoglio di cosiddetti “fondi alternativi” nel quale è impegnato circa il 10% del patrimonio di Solidarietà Veneto (comparti Prudente, Reddito e Dinamico). Una formula dedicata alle PMI (capitale e debito) e alle infrastrutture, che negli anni ha visto il fondo territoriale come precursore e che oggi contribuisce efficacemente alla generazione di rendimento, scostandosi dalle vicissitudini di breve periodo della finanza globale, attraverso la scelta dello sviluppo sostenibile e dell’economia reale.
Un approccio da tener a mente anche nella misurazione dei rendimenti di ciascun comparto.
Rendimenti netti luglio 2025
(* ) i rendimenti sono riportati a valori «di mercato». Garantito è un comparto dotato di garanzia assicurativa di restituzione del capitale.
DINAMICO
Grazie al buon +1,53% di luglio, il rendimento da inizio anno del comparto destinato alle più giovani generazioni, sale a quota +2,79% (benchmark +2,93 %). Un risultato alimentato principalmente dai rialzi dei mercati azionari che, nei Paesi sviluppati come negli emergenti, confermano l’andamento positivo di maggio e giugno. Più modesto il contributo al rendimento delle obbligazioni, con la componente cedolare parzialmente erosa dalle lievi perdite registrate dai titoli governativi statunitensi ed europei. Migliore la performance delle obbligazioni societarie del vecchio continente, correlate al buon andamento dei mercati azionari e così pure degli investimenti alternativi (gestione diretta, economia reale), soprattutto quelli dedicati al capitale delle PMI italiane ed alle infrastrutture. Nei giorni in cui scriviamo queste righe stiamo osservando un ulteriore rialzo dei mercati azionari, che possiamo ricondurre ai confortanti dati sull’inflazione americana: sono così confermate le attese positive degli analisti, che ora considerano più probabile un prossimo taglio dei tassi d’interesse, dopo nove mesi di stop, da parte della banca centrale americana.
REDDITO
Anche per il Reddito (+1,05% a luglio) le migliori notizie vengono dai mercati azionari globali che, in questo avvio di semestre, hanno ben performato, sostenendo la crescita del valore quota a fronte di un andamento meno brillante degli strumenti obbligazionari. Il rendimento da inizio anno sale quindi a quota +1,54% (benchmark +1,61%). Da evidenziare, nel mese di luglio, anche il buon andamento degli investimenti alternativi (gestione diretta – economia reale), soprattutto quelli dedicati al capitale delle PMI italiane e alle infrastrutture. Ricordiamo in conclusione che da inizio luglio è lievemente cambiata la composizione azioni – obbligazioni del comparto (37% – 63%): ci si aspetta che, grazie a questa innovazione, la performance possa beneficiare più che in passato di un’eventuale ulteriore progressione dei mercati azionari da qui a fine anno.
PRUDENTE
+0,74% per il Prudente a luglio, così che il rendimento da inizio anno sale a quota +1,35% (benchmark +1,38%). Il Prudente, a piccoli passi, si sta dunque portando verso i target di rendimento previsti dal modello definito dal Fondo (Documento sulla Politica di Investimento). La crescita del mese è merito soprattutto della componente azionaria (20% delle risorse gestite totali), che ha integrato l’andamento più incerto della porzione di portafoglio investita in titoli di debito. Positivo l’inserimento dal primo luglio del nuovo gestore Amundi Sgr (subentrato ad Unipol), che inizia la sua collaborazione con Solidarietà Veneto sovraperformando l’indice di riferimento.
GARANTITO
In avvio di semestre, la modesta esposizione azionaria e la limitatissima presenza in portafoglio di titoli di stato USA, favorisce Anima Sgr nella gestione del comparto riservato a chi si avvicina alla pensione: +0,20% la performance nel mese di luglio, per un risultato da inizio anno che sale così a quota +1,14%. La progressione lineare del rendimento conferma le aspettative delle persone che, prossime alla pensione, scelgono il Garantito per conservare il capitale accumulato nel proprio percorso di investimento, beneficiando anche della garanzia assicurativa che interviene in caso di rendimenti negativi. Si spiega così anche la consistente crescita delle masse gestite (+41%) registrata da novembre 2023, quando è stato avviato l’attuale modello gestionale, una dinamica parallela all’aumento dell’età media delle persone che sono posizionate su questo comparto.