Il Fondo Solidarietà Veneto ha inaugurato ieri la nuova sede di Mestre in via Torino 151/B.
Davanti ai rappresentanti delle parti sociali e della politica locale, ma anche a delegati, consiglieri e al personale del Fondo, il presidente Franco Lorenzon ha ricordato la capacità degli amministratori di Solidarietà Veneto di agire con grande attenzione al territorio e altrettanta responsabilità. «Non è un caso che per la nuova sede sia stata scelta una zona facilmente raggiungibile dagli associati ma che è al centro di un importante progetto di riqualificazione del territorio. Diamo dunque il nostro contributo nell’aspettativa di una maggiore fruibilità di tutta la zona. Per farlo, non abbiamo atteso soluzioni dall’esterno, ma ci siamo fatti carico, nel nostro piccolo, di offrire una risposta concreta».
La nuova sede viene inaugurata nell’anno in cui Solidarietà Veneto supera la soglia di 100 mila iscritti. «C’è ovviamente soddisfazione, ma soprattutto aumenta la nostra responsabilità», ha detto Lorenzon, «rispetto alle decine di migliaia di lavoratori e alle migliaia di imprese che ci affidano il loro futuro».
In quasi 30 anni, il Fondo ha costruito il proprio successo sulla spiccata competenza del management e degli operatori e su un alto livello di innovazione. A medio termine il Fondo lavora per una nuova fase di espansione, con l’obiettivo di diventare il punto di riferimento per tutto il mondo del lavoro in Veneto ed estendere i propri servizi a una platea più ampia di aderenti. Inoltre, ha sottolineato il presidente, «la nostra responsabilità continua a esprimersi nel ricercare il miglior rapporto tra rischio e rendimento in ambito finanziario. Un compito particolarmente difficile, dati i bassissimi tassi di interesse che caratterizzano il mercato finanziario in questi anni, ma che passa necessariamente attraverso la diversificazione e la volontà di investire in ‘economia reale’: un percorso che abbiamo già da tempo avviato».
C’è infine la sfida più complessa, ha concluso Lorenzon: «adottare criteri di sostenibilità ambientale – ma anche sociale e di governance – negli investimenti finanziari. Il Fondo si è già attivato in questo senso, privilegiando modelli di business sostenibili nel tempo e quindi più efficaci nel lungo periodo. Un anno fa la tempesta Vaia ci ha fatto toccare con mano, qui in Veneto, l’effetto devastante dei cambiamenti climatici. Siamo tutti coinvolti e tutti responsabili di quanto accade al nostro pianeta. Noi abbiamo deciso di fare la nostra parte».