Avviso! DAL 7 MARZO 2023, cambiano le modalità di accesso all'area riservata iscritti.
Per tutti i dettagli clicca qui.

Per tutti i dettagli

Avviso! Oggi, 11 MAGGIO 2023, l’AREA ISCRITTI e l’AREA AZIENDE potrebbero registrare dei rallentamenti per interventi di manutenzione straordinaria. Dalle ore 15.00 il servizio riprenderà il corretto funzionamento..

Per tutti i dettagli
Fiscalità

Premio di risultato…quanto mi costi?

Facebook
Twitter
LinkedIn

Fino al 2014 il premio di risultato, dal punto di vista fiscale, veniva considerato “salario di produttività” e quindi soggetto ad una tassazione separata ed agevolata al 10%.

Tale detassazione, ogni anno, è sottoposta all’approvazione del Governo con apposito decreto. Decreto che, ad oggi, non è ancora stato confermato; se ne deduce perciò che i cosiddetti “P.d.R.” saranno assoggettati a tassazione ordinaria.

Cosa succede, ora?

Nel 2015 perdita di 1.500 euro



Vediamo un esempio concreto: lavoratore con reddito lordo di 24.000 euro che percepisce un premio di produttività di 2.000 euro, nel 2015:

  1. L’intero reddito di 26.000 euro (24.000 + 2.000) è tassato in via ordinaria (aliquota marginale Irpef 27% più addizionali regionali e comunali),
  2. Non avendo quote sottoposte a tassazione separata, il reddito da considerare ai fini del “bonus Renzi” corrisponde a 26.000 euro: il lavoratore dovrà restituire il “bonus 80 euro” a cui avrebbe avuto diritto (960 euro, nei 12 mesi).

Rispetto all’anno scorso, quindi, il lavoratore subisce una perdita secca di circa 1.500 euro; uno scenario nettamente più penalizzante.

Nel 2014, infatti, ragionando sempre con le cifre dell’esempio:

  1. ha pagato l’Irpef solo su 24.000 euro (il suo reddito lordo),
  2. sul premio di risultato ha beneficiato della tassazione agevolata del 10%,
  3. ha incassato il “bonus 80 euro” da maggio in poi (640 euro in totale).

È possibile ripristinare la situazione del 2014?



Un sistema c’è: si chiama previdenza complementare.

Se il lavoratore decide di accantonare una parte del suo reddito nel fondo pensione, effettuando versamenti da busta paga, andrà a ridurre il “reddito complessivo” conteggiato ai fini fiscali, generando un significativo risparmio fiscale.

Riferendoci nuovamente all’esempio precedente: se il dipendente versasse i 2.000 euro del premio di risultato al fondo pensione, maturerebbe:
– uno sconto fiscale direttamente in busta paga di circa 570 euro,
– il “bonus Renzi” per intero di 960 euro in un anno.

Abbattere il “reddito complessivo” attraverso i versamenti al fondo pensione, inoltre, ha effetti su elementi quali: detrazioni da lavoro dipendente, assegni per nucleo familiare e reddito ISEE. Aspetti da non sottovalutare.

E, al contempo, potrebbe guardare con più libertà al proprio futuro previdenziale.

Co’sé il premio di risultato?



È una quota di retribuzione aggiuntiva, generalmente correlata all’andamento economico dell’azienda, che viene ridistribuita ai dipendenti secondo dei criteri legati in parte alla produttività ed in parte alla presenza.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
I RENDIMENTI DI MAGGIO 2015
DICHIARAZIONE DEI REDDITI: INFORMAZIONI UTILI
L’ASSEMBLEA DEI DELEGATI APPROVA IL BILANCIO 2014

Scopri

Potrebbe interessarti anche…

Avviso: problemi alla linea telefonica – 18 aprile 2024

Avvisiamo che, nella giornata di oggi, 18 aprile 2024, le linee telefoniche della sede centrale del Fondo potrebbero essere momentaneamente irraggiungibili dalle ore 16.00 alle ore 18.00 per manutenzione tecnica. Nel frattempo, lo Staff di Solidarietà Veneto rimane a completa disposizione ai consueti indirizzi di riferimento. protocollo@solidarietaveneto.it (per l’invio di mail contenenti allegati) gestione@solidarietaveneto.it (per

LE PRESTAZIONI DEL FONDO PENSIONE:
LE ANTICIPAZIONI PER SPESE MEDICHE

Il fondo pensione è un solido strumento per costruire la propria serenità previdenziale, ma solidità non è sempre sinonimo di rigidità: la flessibilità offerta dagli anticipi può adattarsi alle diverse necessità, anche nei momenti più difficili. In questo approfondimento tratteremo il tema delle anticipazioni per “spese mediche” che risultano interessanti sotto più punti di vista.

Febbraio 2024: Allegro ma non troppo

Una sintesi “musicale”, per un mese nel quale tutti i comparti appaiono intonati positivamente, anche se con tinte differenti a seconda dei casi. Ancora una volta a guidare l’avanzamento sono i mercati azionari, capaci di inanellare una serie di record e di sfiorare, se non addirittura superare, i massimi di fine 2021. Nonostante le minacce

Torna in alto